A Castel di Sangro si conserva il ricordo di un misterioso cavallo bianco che appariva tra le rovine del castello medievale e, discendendo il Colle di San Giovanni, giungeva verso “Vivaluccio” sino all’abbeveratoio.
Quando il cavallo bianco si manifestava, di lì a poco si sarebbero verificate disgrazie ed eventi negativi per la città.

Foto di un cavallo bianco tra le rovine del Castello
Foto di un cavallo bianco tra le rovine del Castello

Quella che sembrerebbe solo una storia raccontata dai nonni per impaurire i bambini, racchiude in realtà risvolti sorprendenti, superstizioni ed un’antica simbologia riscontrabile in molti Paesi d’Italia e d’Europa.

Contrariamente alla concezione moderna del cavallo bianco, cui si associa un ideale di bellezza ed eleganza, un’antica e comune credenza popolare riteneva che imbattersi casualmente in un cavallo bianco portasse sfortuna. In particolare, in Inghilterra, dopo lo sfortunato incontro si ricorreva, come rimedio scaramantico, a sputare a terra.

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Ma la pura scaramanzia in realtà affonda le proprie radici nelle leggende e negli archetipi.

Nei sogni il cavallo bianco è spesso collegato ad un presagio di morte. Per estensione, molte credenze fanno riferimento anche ad un cavaliere bianco; ad esempio si dice che un cavaliere bianco comparirebbe nel luogo in cui si sarebbe verificata a breve una morte.

Nello Jutland (Danimarca) la comparsa dello Schimmelreiter, un cavaliere sopra un cavallo bianco, preannunciava la catastrofe determinata dalla rottura delle dighe costiere.

Il Paladino (Cavaliere al bivio) - Viktor Vasnetsov, 1882 (Itineranti)
Il Paladino (Cavaliere al bivio) – Viktor Vasnetsov, 1882 (Itineranti)

Ma perché proprio il cavallo bianco veniva accostato alla sventura ed ai presagi di morte?

L’origine di tale accostamento potrebbe essere ricercata nella storia del cavallo e nel significato simbolico del colore bianco.

I cavalli addomesticati fecero la loro comparsa nei paesi mediterranei tramite le prime incursioni dei temibili cavalieri nomadi, provenienti dalle steppe asiatiche. Per questa ragione il cavallo venne in origine percepito come un animale terribile, associato al regno dei morti. Successivamente divenne un simbolo positivo. Data la sua abilità nel saltare e la sua corsa fulminea, venne annoverato a simbolo del Sole o come animale da tiro del carro solare. Il carro del sole (o del fuoco) è un elemento comune nella maggior parte delle mitologie e religioni, inclusa l’iconografia Cristiana dove la rappresentazione di un Santo sul carro di fuoco simboleggia l’ardore mistico.

Particolare di uno degli affreschi presenti nel chiostro del convento della Maddalena di Castel di Sangro, raffigurante San Francesco sul carro di fuoco, trainato da cavalli bianchi
Particolare di uno degli affreschi presenti nel chiostro del convento della Maddalena di Castel di Sangro, raffigurante San Francesco sul carro di fuoco, trainato da cavalli bianchi

Anche per quanto riguarda il colore bianco possiamo riscontrare una duplice simbologia. Oltre i noti significati positivi associati a questo colore: la purezza, l’innocenza e la verità, ve ne sono infatti di negativi che si ricollegano principalmente al livore della morte. Se riflettiamo bene, in molte culture, gli spettri vengono immaginati come figure bianche.

In Cina, ad esempio, il bianco è generalmente il colore del lutto, inteso come “non colore” dei vestiti a lutto. Anche in Medio Oriente, il bianco è associato alla morte, infatti è il colore del sudario.

Nel passato in alcune zone d’Italia, in particolare nel settentrione, le donne in lutto erano solite coprire il capo con un fazzoletto bianco. In taluni casi, questa tradizione si mantenne almeno fino agli anni ’60.
Un bianco fazzoletto da lutto è posto nella mano destra della statua dell’Addolorata custodita nella basilica di Santa Maria Assunta a Castel di Sangro ma non è un caso isolato, poiché questo è un simbolo abbastanza comune nella rappresentazione del lutto della Madonna.

Statua dell'Addolorata - Basilica di S.ta Maria Assunta, Castel di Sangro
Statua dell’Addolorata – Basilica di S.ta Maria Assunta, Castel di Sangro

Come abbiamo visto, sia il cavallo che il colore bianco hanno una simbologia duale, quindi non necessariamente solo negativa.

Forse non tutti sanno che le favole popolari sono ricche di simboli. In esse spesso i cavalli sono esseri divinatori, esperti di magia e buoni consiglieri.

La figura di un essere annunciatore del pericolo non è nuova nella cultura popolare; famosissimo è il Mothman (Uomo Falena): l’entità avvistata in diversi stati del nord America presso il luogo dove, di lì a poco si sarebbe consumata una tragedia. A differenza del nostro cavallo bianco tuttavia il Mothman aveva le sembianze di un umanoide, con grandi occhi rilucenti di rosso e dotato di un paio d’ali grazie alle quali riusciva a muoversi fulmineamente.

Rappresentazione del Mothman
Rappresentazione del Mothman


Se l’Uomo Falena veniva inizialmente visto esclusivamente in maniera negativa, come causa delle tragedie che seguivano la sua comparsa, nel tempo la sua figura è stata riabilitata, reinterpretando la sua apparizione come la volontà da parte di questa entità soprannaturale di avvisare la popolazione.

Alla luce di quanto detto sinora, il nostro cavallo bianco appare più come un messaggero che come un portatore di sventura. Il suo ruolo potrebbe essere quello di aiutare, manifestandosi per mettere in guardia dall’imminente pericolo.

— di Concetta Rocci e Giovanni Santostefano


Vogliamo ringraziare una “Civitara”, una signora che è nata e cresciuta fino all’età di vent’anni nel quartiere Civita, per averci raccontato la storia del cavallo bianco di Castel di Sangro, così come tramandata dalla sua nonna.

BIBLIOGRAFIA E APPROFONDIMENTI
E. Villiers – Amuleti, talismani ed altre cose misteriose
H. Biedermann – Enciclopedia dei simboli
J. E. Cirlot – Dizionario dei simboli

G. Sanga, M.A. Arrigoni – L’abbigliamento popolare italiano
R. La Paglia – Le superstizioni. Dalla A alla Z, dal Piemonte alla Sicilia