C’era un tempo passato, caro visitatore, un tempo non troppo lontano dove la scienza ancora non aveva permeato le vie dei monti che correvano lungo il Sangro.

In questo tempo, il bene, il male e la malattia erano forze, sguardi, gesti e pensieri. I dottori erano pochi, il loro linguaggio più criptico di un oracolo, le cure costose e dove non poteva arrivare la loro scienza, forse poteva guarire il potere di uno sciamano.

No, non vi racconterò della streja, dello stregone, della coda di cavallo e della sua cura rituale: lo farò a suo tempo ma per adesso vi mostrerò qualcosa di molto particolare.

Abbariell

Quello che avete appena visto è un talismano, molto potente a detta dello stregone che lo confezionò per un mio familiare. E’ l’abbariell: un sacchetto (anzi due) in grado di proteggere dalle stregonerie maligne per sette generazioni. Retaggio di miti e rituali che mescolavano senza troppi complimenti riti pagani, erboristeria e simbolismi cristiani.

Cosa contiene? E’ un arcano che non ho mai voluto svelare neppure a me stesso, d’altronde i segreti dei vecchi stregoni è bene che restino celati nella loro barba. Io mi limito a custodirlo, come una superstizione o una tradizione che nel bene e nel male passò nella storia della mia famiglia.

E tu, visitatore della rete, hai mai tolto la polvere dai vecchi cassetti? Dalle vecchie storie? Bene, se troverai un vecchio sacchetto di tela con una cordicella di canapa per tenerlo al collo, ora probabilmente saprai che si tratta di un talismano.

Testo di Giovanni Santostefano