— di Concetta Rocci

Ciò che avete appena letto è narrato nel Physiologus, testo del II – III secolo d.C. redatto ad Alessandria d’Egitto che contiene la descrizione allegorica, soprattutto di carattere religioso, di animali e piante (reali e immaginari).

L’iconografia cristiana ha sempre attribuito al pellicano un alto valore simbolico accostandolo al sacrificio di Gesù sulla croce. Il sangue di Cristo, che purifica e redenta l’Umanità.

ostensorio con pellicano
Ostensorio Basilica di Santa Maria Assunta, Castel di Sangro

particolare pellicano su ostensorio
Particolare con il pellicano

Tutto nacque dall’errata e antica convinzione che il pellicano si squarci il petto per nutrire i suoi piccoli con il proprio sangue. In realtà sappiamo che egli curva il becco verso il petto per dare ai piccoli i pesci catturati e serbati nel becco.

Anche la rosa rossa, nell’iconografia cristiana, ha lo stesso valore attribuito al pellicano. È il simbolo del sangue versato da Gesù sulla croce.

In generale, per molti popoli, le rose rosse furono e sono legate al valore dell’estremo sacrificio, al sangue versato per la Patria, la Libertà o la Chiesa. Secondo una versione della mitologia di epoca romana il dio Marte sarebbe nato da una rosa. Per tale ragione la rosa è stata fin dai tempi antichi un’onorificenza militare.

Il sangue, in ogni cultura antica, è ritenuto veicolo di forze divine o soprannaturali e magiche.

Sino all’Ottocento, in Abruzzo, si riteneva che “un (lieve) sacrificio di sangue” potesse liberare (purificare) una strega o una persona dannata resa schiava dalla sua natura malefica. Ma da sola la vittima del destino non poteva far nulla per liberare la sua anima. Ad esempio, a Roccaraso, era il compare di battesimo che doveva ferire con un ferro lo sfortunato neonato, principalmente al capo, fino a far uscire anche una sola goccia di sangue.

Ad Ortona, immediatamente dopo il parto, la mammana (levatrice) era solita ferire ad un orecchio il bambino o la bambina nati a mezzanotte di Natale, destinati quindi ad essere creature malvagie. Importante era far stillare nove làcreme de sangue.

Il pellicano e la rosa, in particolare tre rose, divennero anche simboli massonici.

Il pellicano come simbolo di purificazione. Le tre rose come simbolo di luce, amore e vita. Queste rose, dette le tre rose di San Giovanni, venivano gettate nella tomba di un massone durante il funerale.

Tre rose cancelletto chiesa
Tre rose sul portico della Basilica di Santa Maria Assunta, Castel di Sangro

Sembrerebbe che la Massoneria di rito scozzese sia nata in parte ad opera dei misteriosi Cavalieri di Rosacroce, discendenti a loro volta dai Templari scampati alle persecuzioni e fuggiti in Scozia. Alcuni Cavalieri di Rosacroce erano chiamati in origine infatti anche i Cavalieri del Pellicano.

A questo punto è doveroso aggiungere però che molti studiosi propendono ad escludere l’esistenza dei Cavalieri di Rosacroce o riducendola ad una mera corrente di pensiero con funzioni non militari. Se così fosse, questa corrente di pensiero esoterica si diffuse a partire dal Rinascimento. Il suo simbolo era appunto una rosa, a cinque petali, posta al centro di una croce.

I Rosacroce annoveravano alchimisti, filosofi, architetti, matematici, scienziati. In seguito la corrente esoterica assunse il nome di Utopistica Armonia.

Rosacroce a parte, la presenza in Scozia dei Cavalieri Templari scampati alle persecuzioni messe in atto da Filippo il Bello sembra essere comprovata da alcune prove storiche e da molte supposizioni. All’epoca il regno scozzese di Robert Bruce era fuori dall’influenza del Papato giacché Bruce era stato scomunicato. A prova della presenza templare sono state rinvenute numerose tombe con un solo simbolo: una croce simile ad una spada.

Pietra tombale attribuibile alla presenza dei Templari in Scozia – immagine presa dalla rete

Inoltre Bruce, simbolo dell’indipendenza della Scozia dal Regno d’Inghilterra, che aveva combattuto al fianco di William Wallace (reso celebre dal film Braveheart con Mel Gibson), cominciò a riportare una serie di strepitose vittorie militari tra il 1310 e il 1314 riunificando gran parte della Scozia. La sua apoteosi si raggiunse però il 24 giugno 1314 nella Battaglia di Bannockburn dove sconfisse il potente e più numeroso esercito inglese di Edoardo II. Si tramandò che le sorti della battaglia erano state determinate dall’intervento in massa del popolo scozzese ma i cronisti dell’epoca riferirono della presenza, tra l’esercito di Bruce, di ignoti e addestrati cavalieri che combattevano con armi e corazze leggere con le tattiche usate dai Saraceni in Terrasanta.

La Massoneria nacque ufficialmente nel 1717 ma come abbiamo in parte visto e, come alcuni studiosi sostengono, si originò dalla diaspora dei Templari che in ogni Paese formarono poi varie correnti di pensiero riunendosi in società segrete. Si dice che nel tempo queste società segrete diedero origine, oltre alla Massoneria, ad esempio, ai Gesuiti che contribuirono a diffondere il culto del Sacro Cuore trafitto di Gesù, all’Ordine della Giarrettiera, alla Guardia Scozzese.

FONTI E APPROFONDIMENTI
BAIGENT M.-LEIGH R., Origini e storia della Massoneria, Il Tempio e la Loggia;
BIEDERMANN H., Enciclopedia dei Simboli;
FINAMORE G., Credenze usi e costumi abruzzesi.
SANSONETTI A. – SAVASTANO C., La Basilica di Castel di Sangro.