— di Concetta Rocci

Intorno al 1510 Manfredo Canofilo, vescovo della diocesi di Trivento, concesse ad una piccola comunità di frati Minori Osservanti di costruire un convento a Castel di Sangro sulla riva del fiume dedicato a Santa Maria Maddalena. È noto che il convento sorse sui ruderi di un antico xenodochium, ovvero di un ricovero per poveri, viandanti e pellegrini diretti in Terrasanta.

Convento della Maddalena
Convento della Maddalena – Museo Civico Aufidenate

Molto scarne e oscure, però, sono le informazioni relative all’asilo per pellegrini sorto sulla riva del Sangro.

Quanto antico era l’asilo per pellegrini? A chi apparteneva? A chi era intitolato?

Ed è possibile che il tempo ne abbia cancellato ogni altra memoria?

Noi crediamo di no. Non tutto è andato perso. Seguendo piccoli indizi e informazioni lasciate nei documenti e dagli storici del passato crediamo di poter dare, in parte, delle risposte a questi quesiti.

Innanzitutto vogliamo ricordare che durante il Medioevo gli ospizi erano fondati e mantenuti principalmente da ordini religiosi. E di essi, in Italia, una gran parte appartenevano all’Ordine cavalleresco degli Ospitalieri.

Ma chi erano questi monaci guerrieri?

Forse meno famosi nell’immaginario collettivo rispetto ai Templari, anche gli Ospitalieri vantano una storia altrettanto affascinante che merita di essere raccontata.

Il primo nucleo originario dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (detti anche cavalieri giovanniti o gerosolimitani), divenuti in seguito i Cavalieri di Malta (dal 1530), nacque intorno al 1050. Quindi era presente in Palestina ben prima delle Crociate. Finanziato dai mercanti di Amalfi, aveva lo scopo di prestare assistenza ai pellegrini1 .

In seguito l’Ordine assunse anche la funzione militare e partecipò alle principali imprese in Terrasanta conquistando ricchezza e prestigio.

I Cavalieri di San Giovanni adottarono come simbolo la croce amalfitana ad otto punte che rappresentavano anche le otto beatitudini delle fede. Indossavano mantelli neri con la croce bianca. Per questo motivo, gli Arabi chiamavano loro ‘uomini neri’ elogiandone nel contempo la foga guerriera ed il coraggio.

cavalieri giovanniti
Immagine presa dalla rete – clicca per visualizzare il sito d’origine

Nel 1187 gli Ospitalieri, insieme al loro gran maestro, si sacrificarono in massa per difendere le mura di Gerusalemme.

Dopo la perdita di Gerusalemme ad opera di Salah al-Din si trasferirono ad Acri (Siria) e vi rimasero fino al 1291 quando anch’essa, ultimo baluardo cristiano in Medioriente, cadde. Poche centinaia di Ospitalieri, insieme a Templari e Teutonici, resistettero per oltre un mese contro un esercito di 160.000 Saraceni, per permettere ai cristiani superstiti di imbarcarsi per l’Europa. Morirono tutti: gli ultimi cavalieri si raggrupparono su un’unica torre che crollò seppellendoli.

Il Krak di Acri, il più famoso castello dei Crociati, era stato una roccaforte imprendibile: aveva resistito a ben sei assedi delle armate musulmane ospitando sino a 2.000 cavalieri.

Dopo la caduta di Acri gli Ospitalieri salparono per Cipro, conquistarono Rodi e dominarono il Mediterraneo scacciando i pirati musulmani e rendendo sicuro il traffico marittimo per molti anni.

Quando l’Ordine dei Templari finì in disgrazia gran parte dei loro beni finirono agli Ospitalieri.

ospitalieri
Immagine presa dalla rete – clicca per visualizzare il sito d’origine

Torniamo ora all’asilo per pellegrini di Castel di Sangro. Abbiamo ragione di credere che appartenesse all’Ordine degli Ospitalieri malgrado sin ora gli studiosi locali, tra cui Vincenzo Balzano, hanno fatto risalire le prime notizie di una presenza ospitaliera a Castel di Sangro a non prima del 1529.

Questa contraddizione può essere dovuta non solo alla scarsità di documenti dell’epoca. Infatti si tende a considerare la granciale ospitaliera di Castel di Sangro (San Nicola) una dipendenza esclusiva della Commenda di San Tommaso di L’Aquila. Ciò è vero, ma non è da escludere che per un certo periodo storico gli Ospitalieri di Castel di Sangro possano non aver fatto capo a questa Commenda. Potrebbe essere la ragione per cui la granciale di Castel di Sangro come quella di Sulmona non figurano nel 1339 tra i possedimenti della Commenda di San Tommaso di L’Aquila.

La presenza degli Ospitalieri, durante il Medioevo, in questa zona d’Abruzzo sembra, comunque, oramai accertata, malgrado la scarsità delle fonti inerenti.

In un resoconto del 1378-80, tra le domus appartenenti al Priorato ospitaliero di Capua viene citata quella di Castel di Sangro sul fiume omonimo2.

Inoltre nel 1321 l’ospedale della SS. Annunziata di Sulmona risulta affidato ai Frati Ospitalieri di San Giovanni (Priorato di Capua).

Non solo…Altre fonti ci inducono a pensare ad una datazione ancora più antecedente, una datazione come è logico supporre più vicina all’epoca delle Crociate.

Il 3 aprile 1310 la commissione dell’inquisizione per perseguire i Templari in Abruzzo si insediò nel palazzo vescovile di Collemaggio a L’Aquila. Tra i testi interrogati figurava frate Luca de Aquila: precettore dell’Ospedale di San Giovanni Gerosolimitano a L’Aquila e Sulmona3. Questo ci suggerisce che in quegli anni gli Ospitalieri fossero già presenti a Sulmona, e molto probabilmente anche a Castel di Sangro. È una deduzione abbastanza plausibile considerando l’importanza strategica che aveva il nostro territorio lungo la Via degli Abruzzi (una delle fondamentali vie di comunicazione della Penisola). Una tappa fondamentale per raggiungere la Puglia e la Terrasanta che non poteva non essere presidiata dagli ordini monastici cavallereschi. A conferma di ciò potremmo citare numerosi esempi. Tra essi citeremo Alberona. Questo paese pugliese sorge sul tratturo Castel di Sangro-Lucera. Fu fondato dai Templari intorno al 1100 e passò poi agli Ospitalieri dopo la persecuzione ad opera di Filippo il Bello.

Concludiamo il nostro articolo con un piccolo indizio, ma fondamentale, figurante in un documento datato 1272. Il documento, tradotto dal Balzano ne La Vita di un Comune del Reame, riguarda le “dichiarazioni testimoniali giurate sullo Stato di Castel di Sangro, raccolte, appunto nel 1272, da tre visitatori di tutti i Castelli d’Abruzzo, per disposizione di Carlo I d’Angiò, che mirava a conoscere la forza militare feudale per la spedizione in Grecia…”

Riportiamo lo stralcio del documento tenendo bene a mente che gli ospizi degli Ospitalieri erano dedicati al loro patrono San Giovanni Battista:

…A egual titolo e con il medesimo patto con i coltivatori, erano padroni sì Gentile II de Sangro d’un podere capace di ricevere in semina trenta tomoli di grano, nella contrada Rasino, tra la via pubblica e il fiume Sangro e d’un altro, della semina di venticinque, limitato dallo stesso fiume, da un lato, e dall’opposto dai possedimenti dell’Ospedale di San Giovanni…

Un simbolo attribuibile agli Ospitalieri, presente su una casa del centro storico di Castel di Sangro.
Foto di Luca D’Orazio

NOTE

1Infatti l’Ordine religioso degli Ospitalieri venne costituito presso l’Ospedale di San Giovanni a Gerusalemme con attigua chiesa e convento. Dove ‘Ospedale’ viene inteso con il significato originario di ospizio.

2Informazione tratta dal libro Il Gran Priorato Giovannita di Capua di Antonella Pellettieri e Francesco Ciociola (2008).

3Informazione tratta da Presenze Templari in Abruzzo (Accademia Templare quaderno n°6/2015)di Mario Giaccio.