Per i nostri antenati la notte tra il 23 e il 24 giugno, vigilia di San Giovanni Battista, era una notte magica. In molti paesi d’Abruzzo la si trascorreva vegliando e compiendo affascinanti rituali, reliquie pagane legate al solstizio d’estate. Si raggiungevano alture, promontori e spiagge per assistere al momento più solenne della festa: il sorgere del sole. E si diceva che il sole sorgendo danzasse o si tuffasse per tre volte nel mare, e che addirittura si riuscisse a scorgere nel suo disco la testa decapitata e insanguinata di San Giovanni.

Ma in cosa consistevano gli antichi rituali della vigilia di San Giovanni?

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