[…]Quando il gel si diffonde sulla terra,
dal “Canto Sacro” di Francesco Saverio Sipari
come un bianco lenzuolo mortuario,
e l’agitata neve si disserra
in fosco turbinio, immenso, vario,
e fischia il vento il pellegrino, ch’erra
pe’ campi desolati, solitario,
a te ricorre nella sua preghiera,
o immagine di vita dispensiera […]
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A Castel di Sangro si conserva il ricordo di un misterioso cavallo bianco che appariva tra le rovine del castello medievale e, discendendo il Colle di San Giovanni, giungeva verso “Vivaluccio” sino all’abbeveratoio.
Quando il cavallo bianco si manifestava, di lì a poco si sarebbero verificate disgrazie ed eventi negativi per la città.