Ciò che ci apprestiamo a narrarvi sono due storie di fantasmi. Storie all’apparenza incredibili, che abbiamo scelto poiché hanno avuto davvero tanti testimoni.

UN’OSCURA PRESENZA

Un’anziana signora raccontava che colui che in piena notte avesse avuto l’ardire di percorrere i vicoli di San Rocco, sarebbe andato incontro ad oscure presenze.

Scorcio di Via Nicola Mancini

Un uomo rincasava a notte fonda, risalendo faticosamente la via San Rocco. Era una notte d’autunno, nei primi anni del ‘900. Il paese era avvolto dal silenzio e dalla nebbia trafitta solo dalla luce dei pochi lumi ancora accesi dietro le piccole finestre delle case. L’umidità sembrava penetrargli nelle ossa e l’uomo si avvolse stretto nel suo tabarro. Accelerò l’andatura ma dopo solo pochi metri si accorse che i suoi passi risuonavano di una strana eco come quando gli era capitato di percorrere la navata vuota della chiesa Madre . Si arrestò e volse la lanterna alla sua destra, illuminando le mura dirute della chiesa abbandonata di San Rocco. Istintivamente si fece il segno della croce e riprese la via.

Alzando lo sguardo ebbe la sensazione che qualcosa si stesse muovendo in cima alla salita, nella nebbia. La cosa lo sorprese data l’ora tarda ma ancor più per il fatto che appariva esser più buia della notte. L’uomo rallentò il passo e, mentre procedeva, si ritrovò a fissare la figura che continuava a scendere, lenta ma inesorabile verso di lui.

Era una donna, longilinea, molto alta. L’uomo ebbe una strana sensazione e cercò protezione accostandosi alla porta della casa più vicina. Quando la figura fu rischiarata dalla luce della lanterna, egli vide che era una donna completamente vestita di nero. Indossava un abito signorile, di foggia antica, i suoi capelli anch’essi corvini erano raccolti in una crocchia ma ciò che più colpì l’uomo fu il pallore del suo volto e delle mani. Lo sguardo vuoto, fisso davanti a lei.

Ma c’era qualcosa di ancor più inquietante: era il silenzio che l’accompagnava. I passi della donna non facevano alcun rumore. L’uomo abbassò la lanterna e la luce illuminò l’acciottolato . L’orlo del lungo vestito della donna non sfiorava la strada come si sarebbe aspettato ma ondeggiava fluttuando a due palmi dal suolo.

disegno di Raffaele Buzzelli

L’uomo fu pervaso da un terrore incontrollabile. Avrebbe voluto urlare ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Le mani tremanti abbandonarono la presa della lanterna che cadde a terra, ruzzolando via. Cominciò a correre nel buio per fuggire il più lontano possibile finché, senza sapere come, riuscì a raggiungere la propria casa, barricandosi all’interno .

Negli anni a venire, non dimenticò mai quella notte e l’immagine della dama nera riemergeva di tanto in tanto dai suoi ricordi.

Il racconto che avete appena letto è una libera rielaborazione delle diverse testimonianze delle apparizioni della stessa dama nera a più persone a cavallo tra l’800 ed il ‘900 nella via San Rocco, l’attuale via Nicola Mancini. Alcuni la descrissero come simile alla statua dell’Addolorata (della basilica di Santa Maria Assunta), che si spostava fluttuando a mezz’aria. Altri testimoni l’avevano associata ad una donna morta molto giovane che aveva lasciato orfani i suoi bambini ed era a causa di ciò che continuava ad errare senza pace.


UN PIANTO DISPERATO

Pochi anni fa, una strana vicenda scosse la quiete del paese. Era un pomeriggio come tanti quando alcuni passanti udirono, in via XX Settembre, il pianto disperato di un bambino. Il pianto sembrava provenire dai piani superiori di una palazzina che si credeva disabitata.

In breve tempo si radunò una piccola folla. Il pianto continuava incessante e la disperazione era tanta che molti la interpretarono come una richiesta di aiuto. Qualcuno suonò inutilmente ai campanelli, altri ipotizzarono che potesse trattarsi del verso di qualche animale che si era intrufolato nella casa ma questa spiegazione non convinse i più, che preoccupati decisero di allertare le Forze dell’Ordine.

Arrivò una volante e gli ufficiali non poterono far altro che constatare la veridicità di ciò che stava accadendo, pertanto richiesero l’intervento dei Vigili del Fuoco che, una volta giunti sul posto, si adoperarono per entrare nell’abitazione. Ispezionarono la casa da cima a fondo, cercarono in ogni stanza e persino sul retro del palazzo che dava su una via parallela ma non trovarono nessuna traccia del bambino.

Misteriosamente come era cominciato il pianto cessò, lasciando nel dubbio quanti avevano assistito a quello strano evento che ancora oggi qualcuno ricorda come il pianto del bambino fantasma di via XX Settembre.

di Concetta Rocci e Giovanni Santostefano