Prosegue il nostro viaggio tra i prodotti gastronomici della tradizione natalizia del nostro territorio. Lo scorso anno focalizzammo la nostra attenzione su due dolci, particolarissimi: il capitone di Barrea e i susamielli di Castel di Sangro.
In quest’articolo parleremo delle ciambelline di Ateleta e delle pizze fritte di Castel di Sangro.
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Nell’immaginario collettivo, la svastica è un simbolo negativo collegato al nazismo e pertanto evoca ogni genere di orrori e nefandezze. Come può spiegarsi allora la presenza di una svastica su un reperto di origine sannita rinvenuto in uno scavo archeologico effettuato nel 1979 ad Alfedena?
E la Valle mi salutava
col frusciare di mille foglie
con i colori di cui il bosco si adornava
ed il silenzio delle alte guglie.
Un bramito libero echeggiò d’un tratto in ogni dove
a ricordar che sui monti d’autunno Natura giace e Natura si muove
“Il terremoto è un castigo di Dio. S. Emidio ne è il padrone.”
Questa espressione riassume l’ancestrale credenza popolare abruzzese che identificava, in un passato neanche molto lontano, il terremoto come un flagello, come una conseguenza dell’ira di Dio per i peccati dell’uomo, e Sant’Emidio come l’unica possibile protezione.
“Noi siamo le pedine del gioco del Cielo, che si diverte con noi sullo scacchiere dell’Essere. Poi, uno dopo l’altro, rientriamo nella scatola del Nulla…”
(Umar al-Khayyam, matematico e poeta persiano del XI secolo)
Cosa sono le misteriose “triplici cinte”, e cosa rappresentano? Ed è vero che sono simboli legati alla figura dei monaci guerrieri Templari?