A Castel di Sangro, tra i riti della Settimana Santa quelli del Venerdì Santo sono senza dubbio i più suggestivi e ricchi di pathos. Essi hanno il loro culmine nella processione dell’Addolorata e del Cristo Morto. Una processione scandita da riti antichi e caratterizzata, soprattutto nel passato, da una grandissima partecipazione di fedeli.

I riti del Venerdì Santo prendevano inizio la sera del Giovedì Santo quando le campane delle chiese venivano letteralmente legate per evitare qualsiasi suono anche accidentale.

Fino al giorno di Pasqua, per ovviare alla mancanza del suono delle campane, si incaricavano dei ragazzi per girare tutto il paese e annunciare gli orari delle funzioni religiose richiamando l’attenzione con i tric trac, strumenti musicali in legno, di antichissima origine, simili alla raganella.

La celebrazione liturgica del Venerdì Santo era molto lunga. Aveva inizio alle 3 pomeridiane, l’ora in cui Gesù era morto, e terminava a tarda sera.

Un Padre Passionista aveva il compito di predicare su Le Sette Parole dell’Agonia di Gesù Cristo sulla Croce, intervallato dal canto sui versi di Pietro Metastasio (1698-1782), tra cui l’Inno all’Addolorata che si canta ancora oggi.

Si proseguiva con l’Eucarestia mediante ostie consacrate il Giovedì Santo, con la preghiera universale rivolta alla salvezza delle anime di tutti gli uomini di ogni credo religioso o atei che siano. La funzione terminava con l’Adorazione della Croce e con il canto ‘Teco Vorrei Signore’ su versi di Metastasio. Anche questo canto è eseguito ancora oggi.

Al termine della liturgia aveva inizio (come ancora ha inizio) la processione, che dalla chiesa Madre si snodava sino alla Chiesa di Morte ed Orazione: sepolcro del Cristo Morto.

Al termine della processione numerosi fedeli rendevano commosso saluto al Cristo Morto e la Confraternita dei Morti intonava al suo cospetto il Miserere su testo del Salmo 50.

Miserere recitato dalla Confraternita di Morte e Orazione – Castel di Sangro 15 Aprile 2022

Ripercorriamo ora le fasi della suggestiva processione in questi frammenti video del 28 marzo 1997, dove la scena del bacio dell’Addolorata al Cristo Morto è resa ancora più intensa e drammatica dall’oscurità scesa con il sopraggiungere della sera*.

Proveniente dalla Basilica di Santa Maria Assunta, la processione scende lungo Via Nicola Mancini (San Rocco).

In Piazza del Plebiscito la processione fa una prima fermata.

Nella piazza gremita, la predica del parroco di San Giovanni Battista.

Proveniente dalla piazza antistante la Chiesa di San Nicola di Bari, la processione fa la sua ultima fermata davanti alla Chiesa di Morte ed Orazione. Dall’alto della scalinata, l’Arciprete della Basilica di Santa Maria Assunta si prodiga in un’accalorata predica rivolta alla folla accalcata.

Il momento dell’ultimo saluto: il bacio struggente dell’Addolorata al Cristo Morto.

La processione segue l’Addolorata per ricondurla, ormai sola, alla Basilica.

Molti fedeli, commossi, salutano il Cristo Morto.

Archivio Misteri Alto Sangro: La processione tra le macerie della Seconda Guerra Mondiale
Archivio Misteri Alto Sangro: processione del 1962
Cristo Morto conservato nella chiesa di Morte e Orazione

— di Concetta Rocci e Giovanni Santostefano

Di seguito potrete vedere il video d’archivio completo della processione

* Non si voglia tener conto della data che compare nel video, un evidente errore tecnico di datazione dovuto alla telecamera.

Si ringrazia, Francesco Romito, Antonio e Claudia Onorato per aver fornito utili informazioni necessarie alla realizzazione di questo articolo, la Confraternita di Morte e Orazione per aver concesso il video del Miserere (ripresa di Valter Buzzelli).