Dov’è il luogo dimenticato, nel quale i nostri antenati si riunivano per l’assemblea popolare del Comune di Castel di Sangro nel XII secolo?

Poche righe dell’illustre studioso Vincenzo Balzano contenute nel libro La vita di un comune del reame Castel di Sangro, edito nel 1942. Tanto basta per creare un alone di mistero e a far scattare la voglia di conoscere un luogo di cui si è persa memoria.


Scorcio del Piano della Zittola

Vincenzo Balzano fa riferimento ad una via di Castel di Sangro, la Via dell’Arrengo, che conduceva ad un luogo che, nel Medioevo, in epoca normanna, e precisamente nella metà del XII secolo, veniva utilizzato dai “cittadini per fare e udire le arringhe intorno ai pubblici interessi nelle lotte dei partiti, negli ardimenti dell’industria…

Insomma un luogo dove i nostri antenati “tenevan parlamento”, si riunivano nell’interesse comune, perché a quanto pare, già all’epoca, Castel di Sangro aveva un’ Università (Comune) che godeva di una propria libertà rispetto ai feudatari, e i castellani avevano il diritto di farsi le leggi e di essere giudicati dai propri concittadini. Fu questo un periodo di notevole prosperità, soprattutto durante la dominazione di Simone I della famiglia Di Sangro.

Il Balzano, inoltre, ci rivela una cosa sorprendente. Questo parlamento, queste arringhe, sembra si tenessero nell’edificio eretto in età romana da Gaio Acellio Clemente in occasione dei giochi augustali: una struttura dotata di portici e sedili per gli spettatori.

Sì, ma dove si trovava questo luogo dell’arrengo?

A tal proposito ci vengono incontro sempre le parole del Balzano che, in un’altra pagina, ci fornisce precise indicazioni sul sito di ritrovamento di un’iscrizione romana relativa all’edificio eretto da Gaio Acellio Clemente (1).

Naturalmente sono informazioni che devono essere rivalutate secondo l’attuale toponomastica. Ad esempio, la stessa Via dell’Arrengo, oggi non esiste più, anzi già risultava con altra denominzione all’epoca del Balzano, anche se lo studioso non ci dice quale.

A conferma di ciò, la Via dell’Arrengo non figura in un elenco delle strade comunali di Castel di Sangro, stilato dalla giunta municipale nel 1875. Potrebbe corrispondere, o almeno in parte, alla Strada sullo Zittola, o alla Stradella di S. Lucia per la Nazionale, comprese in detto elenco, ma come strade esterne campestri (2).

Tornando all’iscrizione riguardante l’edificio di epoca romana, seguendo quanto ci dice il Balzano, appuriamo che si rinvenne nel 1931, nella contrada Piano della Zittola a poca distanza dalla riva sinistra di questo fiume. Pertanto, il Balzano riteneva che l’antico edificio romano eretto per i giochi in onore dell’imperatore Augusto (e quindi il nostro luogo dell’ Arrengo) fosse situato quasi ai piedi di Colle Secco.

Vogliamo ricordare che fin dall’antichità la piana della Zittola era stata una zona molto importante: aveva fatto parte dell’estesa città romana di Aufidena. E, con l’avvento del Cristianesimo, poco distante era stata edificata, in tempi remoti, la Basilica di Santa Maria ad duas Basilicas, sede vescovile. Questa chiesa fu travolta dalla furia dei Longobardi, e infine, andò in rovina presumibilmente intorno all’anno Mille.

Trovata finalmente la risposta alla nostra domanda, ne risulta uno scenario suggestivo: uomini del Medioevo riuniti, inaspettatamente, in un antico anfiteatro, retaggio del glorioso passato di un’ antica città di epoca romana, per compiere il primo passo per essere artefici del proprio destino.

di Concetta Rocci

(1) L’iscrizione è conservata nel Museo Civico Aufidenate di Castel di Sangro.

(2) Considerazioni desunte sulla base di una ricerca storica effettuta dall’associazione Archeoclub d’Italia Castel di Sangro.