RIASSUNTO DI UN EPISODIO NARRATO NEL LIBRO DI MARIO BOFFO

Il 5 dicembre 1431 un corteo macabro a Castel di Sangro sale per un viottolo verso la Montagna Arazzecca. Un elegante monaco domenicano apre il corteo; dietro, due monaci che portavano con se una croce dicevano preghiere. Un banditore procedeva ed al passaggio per masserie e centri abitati declamava la pergamena seguente:

“Per volontà di Dio e per ordine della Stanta Iquisizione! Maddalena Cilento, rea confessa di stregoneria e di commercio con il Demonio, che ha causato coi suoi incontri malefatte, morti e disgrazie, e la siccità e la carestia che hanno afflitto la città di Castel di Sangro, per aver evocato Lucifero ed altri spiriti, parlato con Satana, annidato sotto le spoglie di animali, per aver composto filtri ed unguenti con le erbe, per aver partecipato a convegno di fattucchiere, adorato il Diavolo in forma di caprone, essere andata in volo di notte nelle case della gente dabbene per farne le vittime dei suoi sortilegi, è condannata al rogo e verrà oggi briciata davanti la sua casa; e questo luogo di malefici sarà pure bruciato in segno di ignominia, e il terreno su cui ora sorge sarà maledetto e interdetto a tutti i cristiani. Per volontà di Dio e della Santa Inquisizione!”

Sabba di streghe – Illustrazione di Raffaele Buzzelli

Due uomini, contornati di alabarde, trascinavano la condannata ai ceppi, con collo e polsi sotto la gogna. Seguivano il carnefice e due assistenti, poi le guardie e un carro con sopra l’inquisitore, il vescovo e il segretario del tribunale, scortati da guardie a piedi ed a cavallo. Dietro di loro arrivava una folla di gente urlante con insulti e maledizioni.

La strega, con una tunica di tela ruvida a coprirle le nudità e i segni delle torture subite, a piedi scalzi e con le caviglie incatenate, avanzava china e, se cadeva, gli aguzzini la rimettevano in piedi per proseguire e portarla così alla sua casa, ove era stato eretto il patibolo per il supplizio decretato.

A mezza costa della montagna era collocata la casa della strega e ivi erano in attesa le genti accorse per assistere alla pena capitale, Il palco era stato preparato da più persone con molte fascine di legna accatastate.

Il corteo giunse sul luogo e i popolani elevarono orazioni per l’inquisizione e ingiurie, e clamori, e maledizioni contro la strega, tanto che le guardie dovettero difenderla dalla furia dei più scalmanati che volevano linciarla.

Mentre gli aguzzini la incatenavano al palo sopra la pila di fasce di legna, tra gli schiamazzi della folla, i tre monaci pregavano e intimavano alla condannata di pentirsi. L’inquisitore, il vescovo e i giudici assistevano da un altro palco alla preparazione del supplizio, contenti, soddisfatti e compiaciuti del loro operato.

Il monaco capo continuava ad offrire un crocifisso, da baciare, alla condannata e a pregarla di pentirsi ma lei rifiutava sempre.


Sabba di streghe – Illustrazione di Raffaele Buzzelli

L’epilogo del fatto…

Il fuoco fu appiccato al palco del supplizio e le fascine divamparono alte e intense, con un turbine di fumo; le fiamme avvolsero il patibolo.

Le fiamme divoratrici ed il fumo raggiunsero la sciagurata e la sua figura scomparve allo sguardo di tutti gli astanti. Un grido straziante, un nome urlato, colpì la folla che si zittì all’istante tra sguardi di terrore.

Infine il silenzio spettrale tra fiamme e fumo, ed un odore acre invase l’area del supplizio; il vento lo sparse tra i presenti, penetrò nel loro respiro e si sparse nella vallata.

L’orrida sentenza era stata eseguita, così si allontanarono tutti dal luogo, con quelle visioni orrende che continuavano a tormentarli nel corpo e nell’anima.


La strega del romanzo, immaginata da Raffaele Buzzelli

CONSIDERAZIONI SUL ROMANZO

Molti fatti rielaborati nel testo “Femmina Strega” di Mario Boffo, sono effettivamente accaduti a Castel di Sangro nel 1431. Nel romanzo emerge il conflitto tra due visioni del mondo: quello femminile, istintivo, solidale, selvatico, libero e quello maschile, razionale, repressivo, urbano, sopraffattore e ossessivo.

L’universo delle streghe, forse incentrato non soltanto sulle accuse di adorazione del maligno ma anche prodighe alla ricerca di conoscenze e strumenti per realizzare il bene come anche il male in un complesso sistema religioso che sentenziava il declino degli dei pagani e che cercava numi che li sostituissero fra uomo e natura.

di Raffaele Buzzelli


IL LIBRO



Il principio femminile dell’universo e la sua repressione. Il conflitto che havisto contrapposti per secoli streghe e inquisitori, Chiesa e società civile.La storia dello scontro mortale tra un domenicano, forte del proprio quadroteoretico e filosofico, e una donna, consapevole dell’autorità del proprioistinto e delle proprie emozioni. Fino alla catarsi che, stravolgendo l’ordineprecostituito degli eventi, segnerà un’effimera vittoria sui persecutori dellavera anima del mondo. Un’introduzione storico-antropologica accompagna illettore nel fitto intrico di passioni e simbolismi, nel linguaggio dellestreghe, nella proposta di un approccio alla vita quale avrebbe potutoessere…