Il timore di uno sguardo invidioso (malocchio) e il desiderio di difendersi dal suo influsso negativo era molto comune nel passato e, in un certo qual modo, questo timore ancora persiste ai nostri giorni.
Per difendersi dall’occhio cattivo si faceva ricorso ad amuleti, simboli e formule.
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L’Abruzzo con le sue montagne aspre e quasi inaccessibili fu rifugio di molti eremiti e di uomini in cerca di una vita umile, spirituale e più vicina a Dio.
Nel 1235, a Castel di Sangro, il giovane Pietro Angeleri (futuro papa Celestino V) incontrò un eremita. Anzi, un personaggio descritto talvolta come un individuo che conduceva vita “laida e disonesta”.
Chi era questa figura misteriosa? È possibile che fosse un uomo condannato dalla Chiesa: un eretico?
Proveremo a scoprire chi fosse in realtà questo eremita, lasciandoci guidare dalla consapevolezza che molto spesso il confine tra eremiti ed eretici era molto labile.
In alcuni paesi dell’Alto Sangro e dell’area peligna, la scampagnata del lunedì successivo alla Pasqua è chiamata nel gergo locale: passar l’acqua.
[…]Quando il gel si diffonde sulla terra,
dal “Canto Sacro” di Francesco Saverio Sipari
come un bianco lenzuolo mortuario,
e l’agitata neve si disserra
in fosco turbinio, immenso, vario,
e fischia il vento il pellegrino, ch’erra
pe’ campi desolati, solitario,
a te ricorre nella sua preghiera,
o immagine di vita dispensiera […]
Un tempo, a Castel di Sangro, si raccontava una storia. Gli anziani giuravano che fosse accaduta davvero…
La vita è solo un’altra morte La morte non è la fine, ma l’inizio della vita.
Friedrich Hebbel
Per gli antichi Egizi, ogni persona era costituita da cinque componenti essenziali: il ka, il ba, l’ombra, l’akh e il nome. Il ba era la componente più simile alla nostra concezione di anima e di solito veniva raffigurata come un uccello dal volto umano.
Prosegue il nostro viaggio tra i prodotti gastronomici della tradizione natalizia del nostro territorio. Lo scorso anno focalizzammo la nostra attenzione su due dolci, particolarissimi: il capitone di Barrea e i susamielli di Castel di Sangro.
In quest’articolo parleremo delle ciambelline di Ateleta e delle pizze fritte di Castel di Sangro.
C’era una notte d’inverno, i vicoli deserti rischiarati dalla sola luce della luna e percorsi dalla Voria*, le finestrelle illuminate da piccoli lumi ed il profumo dei camini accesi.
Ciò che ci apprestiamo a narrarvi sono due storie di fantasmi. Storie all’apparenza incredibili, che abbiamo scelto poiché hanno avuto davvero tanti testimoni.